Content Strategy: Impara a Guardare Oltre Grazie alla (tua) Rete

Caro lettore, devo farti una premessa. Alcuni di questi articoli erano sul mio vecchio sito ed io – abbracciando tanto forte il passato da accettarlo, ho pensato di riproporteli perché sono riflessioni sempre valide in generale. Sii dolce e gentile con la me di qualche anno fa, non calpestare i suoi sentimenti. Era una professionista più fragile ma tanto più piena. Mi manca!


Ok, non sono scappata in Kamchatka. Ho trovato il coraggio (visto, Ludo?) di pubblicare dopo due mesi di silenzio. Ho superato ben 2 aggiornamenti iOS, la presentazione dei nuovi prodotti Apple e ho cominciato nuove avventure (Vai Cora, Vai Cora). A volte, però, con tutto questo rumore hai bisogno di silenzio e solitudine per poter capire cosa sia meglio per il tuo lavoro e, di conseguenza, per la tua vita. Il web, infatti, è così ricco di quel rumore di sottofondo che, se da un lato non ti fa mai sentire isolato e lontano dal mondo, dall’altro ti spinge ad un overload informazionale che ti manda (quasi) fuori di testa! Per chi lavora come me nel digitale, purtroppo, le parole d’ordine sono organizzazione, pianificazione e, soprattutto, condivisione.

Che tu sia un freelance o lavori in un’azienda con un reparto marketing, o, ancora, in una digital o web agency (chi sa qual è la definizione giusta è un campione olimpionico di definizioni) lavorare in team è fondamentale. Un elemento davvero imprescindibile, che non si può tenere separato dal talento naturale, dalla professionalità e dai risultati ottenuti. Come ricorda spesso Francesco Ambrosino, ma anche come suggeriscono blogger come Rudy Bandiera o Skandeun blogger non è un’isola. L’attività di blogging e di social media marketing è fatta di relazioni: la rete, lo dicevo qualche post fa, è la più grande risorsa che hai a tua disposizione. Sempre. Comunque. Quindi, benedetto blogger onnipotente (scusa Riccardo), relazionati, moltiplicati, scomponiti! O, per dirla alla Alda Merini… spettina i tuoi contenuti!

Come aumentare le condivisioni dei contenuti

Non sono solo parole lanciate al vento del primo autunno. (Questa me la segno per la prossima litigata online, giuro!) Esempio pratico: secondo alcune statistiche (qui il link) le persone condividono per la maggior parte notizie che reputano interessanti, poi le cose importanti e, fanalino di coda, contenuti divertenti. Questo significa che, bene o male, è vero che dobbiamo creare contenuti di qualità ed interessanti per i lettori ma, se ci pensi bene, anche per la nostra rete. Già so cosa stai pensando: significa che se pubblico tette e gattini non va più bene? No, quello continua pure a farlo, figurati, fanno sempre piacere. Solo evita “3 modi per…”, quello non è engagement è violenza gratuita.

Come faccio a capire cosa piace alla mia rete e ad aumentare la condivisione dei miei contenuti? 

Credici, condividi e sbaglia

Personalmente, ogni post è un parto. Ne ho così tanti nella sezione bozze di Social Muffin, appuntate in giro per il mio studio e sul mio cellulare nella sezione Note che spesso e volentieri abbasso la testa per la vergogna. Allora procastino, prendo poco il coraggio a due mani e pubblicare nonostante lo faccia continuamente quando curo il blog di un cliente. Come fare allora? Come pubblicare più spesso e fare in modo che quello che viene postato sul mio blog venga condiviso anche dalla mia rete perché reputato interessante? Ovvero come fare ad ottenere condivisioni senza dover piangere, pregare o pagare in muffin quando propongo un contenuto?

Ci ho pensato in questi mesi di assenza forzata per cause di forza maggiore (sono stata nell’ordine: rapita dagli alieni, il cane mi ha mangiato il post, ho fatto l’aggiornamento totale in una combo di WordPress e El Capitain) mentre scendevo in treno giù per la Calabria e mi spaparanzavo al sole quest’estate. Cora, l’estate è passata da un bel po’, piove, sono alle prese col cambio di stagione e tu tiri fuori l’estate? Sì, perché se credi in qualcosa vale la pena condividerlo con la tua rete. E’ questo il MIO concetto di Content Strategy, rubato miseramente a Abito da Sposa Cercasise provi un abito è perché ti deve piacere. Se non ti piace, niente panico, ne proviamo un altro. Solo quando sei sicuro lo facciamo vedere al tuo entourage!

Condividi ciò che ritieni utile con chi ti segue ed interagisce quotidianamente con te. Chi conosce te, conosce il valore del tuo lavoro. Sa quanto tempo ci impieghi, la passione che metti in quello che fai e, se lo reputa interessante, diventerà il tuo primo evangelist.

Tu sei il tuo più grande fan: rischia, prova e fallisci. Capisci dove hai sbagliato e ritenta (con pianificazione ed organizzazione); se non ci riesci chiedi aiuto ed aiuto ai professionisti della tua rete. Scommetti che raggiungerai il tuo obiettivo? A volte tutto sta nel non aver troppa paura di sbagliare e nella voglia di migliorare. Di rischiare e di fare figuracce per capire qual è la direzione giusta da prendere! Al massimo arriva Il Boss delle Cerimonie ad organizzarti il matrimonio. E’ una paura abbastanza concreta?

Content strategy: decalogo post-vacanza (o quasi)

Come ti raccontavo, sono stata (dopo quasi un anno di lavoro ininterrotto) in vacanza. Quattro giorni di “silenzio”: no social, no party! Ho usato questo periodo di tempo per interagire con 10 persone su canali differenti: vita reale, messaggistica tradizionale, telefono. Ah, quanto tempo era che non facevo una vera telefonata. Quattro giorni di “silenzio” per capire e comprendere come andare avanti nel mio lavoro: riorganizzarmi, chiudere lavori in pendenza, fare nuove proposte. Si sa, quando si lavora spesso sugli stessi progetti e non si “stacca” (ricorda respira, vivi e ricordati di te stesso) si rischia di andare in ebollizione. Io, per staccare, rielaboro. Ne è nato un decalogo per la content strategy:

1) essere parenti non vuol dire andare sempre d’accordo ma esserci, sempre.

I tuoi amici, la tua rete è la tua sicurezza, il tuo porto ma anche la tua sfida più grande. Affrontala!

2) per ritrovarsi bisogna perdersi, anche se fa male (e tanto)! 

Provare, fallire e ricominciare. Nei progetti digitali è fondamentale capire la direzione giusta studiando approfonditamente il campo ed il settore in cui stiamo agendo ma… dopotutto ci sono sempre persone con delle reazioni dietro i numeri. Non dimenticarlo mai!

3) ci sono persone che ti ispirano ed altre che puoi ispirare a modo tuo. 

Trova il tuo stile. Fai benchmarking ma non diventarne schiavo. Lasciati ispirare dalle case history ma non clonare. Piuttosto fatti ispirare da chi, nella tua rete, stimi e può insegnarti qualcosa attraverso il ragionamento “laterale”. Che significa? Semplicemente che due settori vicini possono influenzarsi a vicenda. Tradotto: se parlo di cani, parlare di bambini e cani e del loro rapporto può essere interessante per il tuo utente-tipo. Talmente banale che sono stata quasi tentata di cancellare questo punto. Poi, però, vedi punto due.

4) bisogna sempre prendersi cura delle persone che ami e che ti seguono.

Bisogna rispettare i loro tempi, cercare di comprenderle e fare quello che puoi per prendertene cura. Non è tempo perso, è tempo investito. Devo aggiungere altro? Il tuo lavoro, la tua rete e le relazioni che la compongono hanno bisogno di cura e dedizione. Condividere dei contenuti interessanti con i tuoi amici e con chi ti segue è fondamentale, discuterne ti renderà autorevole ma, soprattutto, li farà sentire partecipi del tuo lavoro e di quello che ti appassiona. Fai quest’azione sempre in modo coerente, rispettando spazi privati e personali e i tempi dell’utente con cui interagisci. Se stai cantando a squarciagola nella doccia e tua madre entra, quanto ti arrabbi? Ecco, spiccicato!

5) amare una rosa del deserto è una scelta impegnativa. 

Per portarle dell’acqua a volte soffrirai ma, quando sboccia, arrivano i sorrisi più belli del mondo. Il fallimento fa male, gli sbagli lasciano lividi grossi anche sul personal branding più curato di questo mondo ma quando un contenuto funziona nemmeno la borsa magica di Doraemon può contenere l’entusiasmo che ti colpirà esattamente come la mela colpì la testa di Newton! Chi bravo vuole diventare, un poco deve penare dice mia nonna. Santa donna!

6) essere amici non è sempre facile ma è sempre il momento giusto per cominciare.

:)

Se sei disposto a spogliarti dei pregiudizi, delle paure e delle sincopi allora puoi provare ad esserlo. Potresti anche riuscirci e fare quel famoso gesto di gentilezza a caso che ogni tanto vorresti fare ma che… non sai da dove cominciare. Condividi, figlio mio. Condividi. E’ il consiglio più prezioso e vero che chiunque ti possa dare. E quello che funziona di più. Credo di averlo già detto, vero? 

7) Il passato è passato, una volta per tutte VAI AVANTI.

Ok, hai provato e sbagliato. Non perderti d’animo: cogli il meglio dal tuo errore e sperimenta ancora, includendo tutto in un report. Fai tesoro di tutto quello che hai imparato ed applicalo alla tua strategia, senza aver paura di mettere in evidenza il tuo passato perché inevitabilmente fa di te quello che sei e porta la tua strategia di contenuto ad essere quello che è oggi (un successo, ne sono sicura e, se non lo è, continua a leggere, forse troverai qualche consiglio più utile dei precedenti)!

8) per quanto tu possa essere stato ferito impegnati nel dare una possibilità agli altri, alle nuove amicizie, ai nuovi progetti e, non dimenticartene, a te stesso!

Gli errori pesano, anche i clienti che non pagano, i collaboratori che tradiscono la fiducia e le fatture insolute che si accumulano. Le tasse ci avviliscono, così come la situazione economica precaria. Potrei continuare all’infinito. Davvero.

Vuoi seriamente che tutto incida sulla tua serenità e, di conseguenza, sul tuo lavoro? La professionalità è quella cosa senza la quale non potresti permetterti nulla. Lo sai bene. Anche troppo. In definitiva, non puoi permettere alle ferite di incidere sul tuo lavoro. Gli errori, le critiche e i commenti negativi dove li metti? Li usi a tuo favore, semplice!

Quando arriva qualcosa di negativo sul tuo contenuto analizzalo, comprendilo e rielabora la strategia in funzione dell’errore.

9)Mettiti alla prova.

Se, in un giorno di pioggia (no, non è kiss me Licia), con il mare agitato riesci a resistere alla forza delle onde ed alla paura che ti travolgano anche se non sai nuotare… hai ricominciato a metterti alla prova. Fai le cose invece di esserne terrorizzato.

10) scegli, per una volta, di puntare su te stesso. 

Potresti fare la scelta giusta, aver preso il cavallo vincente! Siamo il nostro più grande limite: superati. Supera la paura del contenuto sbagliato. Alle persone (agli utenti ancor di più) piace vedere quando le persone sbagliano e cadono. Sai però cosa le colpisce di più? Le aziende che sanno chiedere scusa, rialzarsi e riproporsi imparando dagli errori commessi.

:D

Aspetto nei commenti il tuo segreto per una content strategy vincente. Mi raccomando! Ci rivediamo tra otto mesi? 

Leave a Comment

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *